Le donne e io

Ho sempre ritenuto che le donne abbiano una marcia in più: sono madri, mogli, compagne e nel contempo lavorano. Nel mio percorso, tuttavia, di fronte alla necessità di fare una scelta, è stato prioritario impegnarmi nel movimento giovanile e combattere lì alcune battaglie. Avevo fiducia nel fatto che con l’ottenimento del suffragio femminile nel 1971 (anno della mia nascita) fosse stato fatto il passo avanti decisivo per raggiungere la parità. Ai tempi della mia Presidenza di GLRT ho apprezzato il lavoro svolto da Giovanna De Ambrogi; e anche oggi la Presidente cantonale del movimento, Mari Luz Besomi-Candolfi, non perde occasione per sostenere e promuovere le donne. Parlo per esperienza, ed è infatti con gratitudine che ricordo come ha saputo dimostrarmi la sua vicinanza in un momento di difficoltà.

Quando credevo di essere papabile per il Consiglio nazionale, all’appuntamento con le elezioni federali, ricevetti  – era il venerdì 7 giugno 2019 alle 7.02 – via WhatsApp l’immagine a destra da parte di mio figlio. Stavo correndo, quindi gli chiesi di leggermi il suo messaggio. Quando lo fece mi vennero le lacrime agli occhi per la verità e la lucidità di del contenuto, ma soprattutto perché mio figlio aveva saputo riconoscere il valore di quelle parole. 

Nel tempo, ho dovuto ridimensionare il mio ottimismo, poiché di passi da fare sulla via della parità ce ne sono ancora parecchi. La differenza salariale tra uomini e donne, ad esempio, è ancora fortemente presente nella nostra società, benché non abbia ragione di esistere. Come già detto, da oltre vent’anni sono membra del club BPW (Business Professional Women) le cui esponenti si battono per il riconoscimento del ruolo femminile nella società, creando una rete di sostegno, attenta fra l’altro alla formazione delle giovani, che sono certa nel tempo contribuirà a fare la differenza.