Di tutte le proposte contenute nel pacchetto di risparmi del Consiglio federale – che mercoledì è stato presentato nella sua forma finale, con l’obiettivo di un’entrata in vigore a partire dal 2027 – era chiaro da mesi che una delle più controverse sarebbe stata quella fiscale che riguarda i futuri pensionati. È vero che la portata della misura – 300 milioni di franchi di maggiori entrate, su una manovra che pesa circa 2,7-3,6 miliardi di franchi all’anno – potrebbe sembrare trascurabile. Il Governo però aveva già spiegato che l’apparente «unilateralità» degli interventi, che si concentrano sulle uscite della Confederazione, è, per l’appunto, solo apparente. Non va infatti dimenticato che nei prossimi anni la somma degli aggravi fiscali già decisi o imminenti, come l’aumento dell’IVA per finanziare la «tredicesima AVS», ammonterà a ben 7 miliardi di franchi l’anno. La buona notizia per i futuri pensionati, oggi lavoratori, è che i versamenti personali nel 2. e 3. pilastro potranno anche in futuro essere dedotti dalla dichiarazione delle imposte. La cattiva notizia è che il Consiglio federale vuole aumentare in modo significativo le aliquote fiscali per chi, al momento del pensionamento, opta per il prelievo di
capitale. In futuro, chi vorrà prelevare un milione di franchi dalla propria cassa pensione dovrà versare alla Confederazione 42.595 franchi, invece degli attuali 23.000. A questa somma, praticamente raddoppiata (!) si aggiungeranno, come accade oggi, le imposte dovute ai Cantoni. Che per fortuna, in Ticino, abbiamo plafonato l’aliquota al 3% con la riforma fiscale dell’anno scorso. L’aggravio sarà massiccio, a partire grosso modo dal ceto medio. Oggi nessun prelievo di capitale è tassato con un’aliquota superiore al 2,3%, mentre in futuro la quota da consegnare alla Confederazione potrebbe, in teoria, toccare l’11,5%! È chiaro che queste cifre non sono sostenibili, soprattutto perché vanno a colpire la maggior parte delle persone in un delicato momento di transizione – e, per di più, vanno a colpire proprio chi ha responsabilmente deciso di risparmiare per la propria vecchiaia. In generale, il pacchetto di risparmi presentato dal Consiglio federale è una ( benvenuta) assunzione di responsabilità finanziaria e un progetto tutto sommato convincente – che segue le raccomandazioni del gruppo indipendenti di esperti guidato da Serge Gaillard, non risparmia nessun settore di spesa e riporterà il bilancio
federale in equilibrio a partire dal 2027. La scelta di ridurre i vantaggi fiscali per i prelievi di capitale nel secondo e terzo pilastro, però, è un grave errore. Le imposte sono già destinate ad aumentare in Svizzera nei prossimi anni, con le persone attive che saranno in particolare chiamate a finanziare la «tredicesima AVS» dei pensionati di oggi. Il gruppo di esperti Gaillard ha mostrato che l’obiettivo di ottenere risparmi per 3 miliardi di franchi può essere raggiunto senza ricorrere a entrate aggiuntive. La discussione politica sul pacchetto del Consiglio federale farebbe bene a seguire questo orientamento.
Fonte: Corriere del Ticino – 31 gennaio 2025