Dopo anni di posizioni a tratti ambigue, il Plr svizzero ha fatto bene a sostenere la Legge sul clima, invitando a votare Sì il prossimo 18 giugno. Si tratta infatti di compiere un passo oggi più che mai necessario, anche per lanciare un messaggio chiaro – per dire, cioè, che gli obiettivi economici e quelli ambientali non sono in antitesi e che occorre perseguirli insieme. La Legge sul clima contiene gli strumenti migliori per affrontare le sfide dei prossimi decenni, perché fissa su una serie di obiettivi chiari, rinunciando a imporre divieti o tasse e puntando su una vasta gamma di incentivi – per sostenere l’innovazione, il risanamento degli edifici, la sostituzione degli impianti di riscaldamento vetusti. Un’altra qualità profondamente elvetica di questa proposta è il senso della proporzione. L’approccio differenziato alla «decarbonizzazione» dell’economia favorirà le parti del Paese, come le nostre valli, che saranno confrontate alle sfide più impegnative. Ciò premesso, il messaggio lanciato dal Plr svizzero e ticinese con il sostegno alla Legge sul clima va oltre il 18 giugno. In questi ultimi anni, ai poli di sinistra e destra dello spettro politico, abbiamo visto imporsi visioni estreme della questione ambientale: da un lato ci sono sogni di «decrescita» velatamente autoritari, dall’altro illusioni nostalgiche che tutto possa andare avanti «come ai bei tempi andati». Respingendo questi programmi, entrambi irrealizzabili, il Plr ha optato per la politica più ragionevole: quella per cui la sfida ambientale può essere vinta puntando sull’ingegno umano – con investimenti nella tecnologia e confidando nell’innata capacità degli individui di trovare soluzioni alle trasformazioni degli ambienti in cui vivono.
Fonte: La Regione – 27 marzo 2023