Da un punto di vista architettonico e urbanistico, come descriveresti l’attuale situazione ticinese? E dello specifico caso luganese?
Del luganese prendo spunto da quanto è stato detto in una recente conferenza: “Lugano è bella ma l’architettura è un po’ noiosa”. Questo l’ho sentito ripetere spesso ed effettivamente forse da questo punto di vista bisogna un po’ ragionare e un po’ lavorare. Le conferenze che vengono organizzate da i2a possono dare uno spunto per andare in questa direzione.
Quali soluzioni si potrebbero adottare per (eventualmente) migliorare la situazione?
Secondo me il primo passo è coinvolgere tutta la popolazione perché il territorio è un bene di tutti, è un patrimonio di tutti, quindi coinvolgere quante più persone possibile e in una discussione e doveroso per comprendere in che direzione si può andare.
Quale contributo può dare un forum d’architettura come i2a in questo senso e a fronte della discussione dell’altra sera?
i2a può avere un ruolo importante perché organizza delle occasioni di di riflessione, lo abbiamo visto questa sera, dove possono nascere nuove idee, nuovi stimoli. Abbiamo sentito parlare del tema del recycling e della rigenerazione. Anche nel nostro territorio questo è un tema che dovremo sviluppare. Tra conservare e cancellare c’è lo spazio per progettare. Iil ruolo di i2a è di promuovere questo dibattito costruttivo all’interno della società. Oltretutto i2a è anche un istituto di formazione, in cui già i bambini possono seguire i corsi e quindi avvicinarsi all’architettura e al territorio in modo anche critico.
Pubblicato su: Forum i2a – 2 giugno 2015